
Nicolò Zaniolo non ritratta. Il centrocampista torna sulla presunta rissa scoppiata al termine della partita del campionato Primavera tra Fiorentina e Roma dopo essere stato ascoltato dal Procuratore Federale Giuseppe Chiné. Con un lungo messaggio su Instagram il calciatore di proprietà del Galatasaray conferma la sua versione: “Non c’è stata alcuna violenza”.
- Caso Zaniolo, l’ex Fiorentina ascoltato in Procura
- Nicolò porta avanti la sua versione: “Nessuna violenza”
- Il (parziale) mea culpa di Zaniolo: cosa ha scritto
Caso Zaniolo, l’ex Fiorentina ascoltato in Procura
Altra stagione da dimenticare per Zaniolo, che aveva iniziato l’annata con l’Atalanta per poi approdare alla Fiorentina nel mercato di gennaio. Ma è andata male tanto con Gasperini quanto con Palladino. Lo scorso 26 maggio Nicolò è stato accusato di aver aggredito due calciatori della Roma Primavera, Mattia Almaviva e Marco Litti, al termine della semifinale playoff con la Fiorentina al Viola Park, ma la violenza fisica, che sarebbe scattata nello spogliatoio giallorosso, è stata sempre negata dal giocatore.
Che, come ha scritto in una storia su Instagram, si è recato in Procura. “Nei giorni scorsi scorsi – ha scritto – sono stato ascoltato in Procura dal Procuratore Federale Giuseppe Chiné, che desidero ringraziare per avermi dato modo di chiarire, spero definitivamente, la mia posizione”.
Nicolò porta avanti la sua versione: “Nessuna violenza”
“Non posso ovviamente entrare nel merito delle spiegazioni che ho fornito circa la dinamica degli eventi, che ritengo risolutive. Ribadisco di non aver compiuto atti aggressivi o violenti ai danni di nessuno, ma di essere stato io bersaglio di offese e provocazioni ingiustificate da parte di alcuni tesserati della Roma” ha aggiunto Zaniolo.
Dunque, nessun passo indietro da parte del 25enne di Massa che farà rientro al Galatasaray. Si prospetta un’altra estate sul mercato, a caccia di quel riscatto in campo che proprio non arriva.
Il (parziale) mea culpa di Zaniolo: cosa ha scritto
Dopo aver ribadito di non aver fatto ricorso alla violenza, Zaniolo ha comunque riconosciuto di “non aver reagito nel modo più opportuno rispetto al ruolo e all’esperienza che mi appartengono”.
Poi ha sottlineato di aver “sempre creduto nei valori dello sport e nell’importanza di fornire ai più giovani dei modelli di comportamento positivi: mi spiace essere venuto meno a questa mia responsabilità e mi impegno a fare tesoro per il futuro di questa spiacevole esperienza”.