
Turno ricco di emozioni oggi in serie B con verdetti rinviati ma gare decisive sia nella lotta per la A che per la salvezza. Diversi i casi arbitrali dubbi. Il talent di Prime Calvarese, sul suo sito internet, si sofferma su tre episodi in Juve Stabia-Catanzaro, Modena-Reggiana e PIsa-Frosinone.
- Manca un rigore al Catanzaro
- Il gol dell’1-1 del Modena era da annullare
- Non c’era rigore per il Pisa
Manca un rigore al Catanzaro
Si parte dalla sfida del lunch match al Menti. Nel secondo tempo di Juve Stabia-Catanzaro, sfida vinta per 2-0 dai campani, manca un calcio di rigore per la squadra ospite. “I protagonisti dell’episodio sono Bellich e Biasci – spiega Calvarese – il secondo è in vantaggio, corre verso la porta, e il difensore gli corre dietro, prima di assestargli una spinta sulla schiena: “Capisco che per un arbitro sia difficile assegnare un rigore per un contatto alto, rispetto agli sgambetti e ai contatti bassi che sono generalmente più “oggettivi”. Eppure siamo di fronte a un errore del direttore di gara Monaldi: quella di Bellich è una spinta da dietro, assestata con forza, che fa cadere a terra Biasci, e peraltro il difensore non ha alcuna possibilità di giocare il pallone. Manca un penalty per i calabresi”.
Il gol dell’1-1 del Modena era da annullare
Polemiche nel derby tra Modena e Reggiana per la convalida del gol dell’1-1 dei padroni di casa, un’autorete di Paolo Rozzio. “Il motivo delle proteste è un contrasto tra Magnino del Modena e Bardi, portiere della Reggiana- dice Calvarese – dopo la spizzata di Libutti che diventa l’”assist” per la rete. L’arbitro Cosso dal campo ritiene non vi sia alcuna irregolarità, e il VAR conferma con silent check. Decisione corretta? La risposta è no: la rete sarebbe stata da annullare. Bardi infatti ha il solo obiettivo di prendere il pallone, e senza il contrasto con l’avversario vi riuscirebbe; invece Magnino, che è comunque dietro il portiere, non può arrivare sul pallone e neanche ci prova; disturba il portiere e commette fallo”.
Non c’era rigore per il Pisa
Grandi proteste del Pisa all’Arena Garibaldi, infine, per un presunto calcio di rigore non assegnato dall’arbitro Ghersini. Calvarese fa chiarezza: “Il motivo delle lamentele dei padroni di casa è un sospetto fallo di mano di Lusuardi del Frosinone su un tiro di Tramoni. In questo caso c’è sicuramente un dato oggettivo, che è l’impatto col braccio, ma è altrettanto evidente che non si tratta di un fallo di mano punibile, bensì di un tocco non punibile. La domanda è: il difensore dove dovrebbe tenere il braccio? Sul regolamento non è scritto da nessuna parte che lo si debba avere dietro alla schiena. La distanza tra l’arto e il fianco al momento del tocco è davvero minimo: 10, 15 centimetri, comunque nella “zona verde”, consentita (ricordiamo che quella rossa è all’altezza delle spalle)”.