
Sarà una sfida con in palio punti importanti per il quarto posto che vale la qualificazione in Champions e tanti milioni. Normale che la vigilia di Lazio-Juventus sia tesa: non potrebbe essere altrimenti. A metterci il carico sul match dell’Olimpico c’è anche il fatto che Igor Tudor sia un ex biancoceleste col dente presumibilmente avvelenato. Forse è per questo che il croato non ha apprezzato, eufemismo, la domanda di un giornalista.
- Il controverso periodo biancoceleste
- I cattivi rapporti con Lotito
- La “serenità” di Igor Tudor
- La replica stizzita al giornalista
Il controverso periodo biancoceleste
Nel mondo del calcio tutto è opinabile, talvolta anche i risultati. E allora c’è chi giudica la parentesi capitolina di Igor Tudor negativa e chi invece – come ovviamente il diretto interessato – porta l’acqua al proprio mulino. Pizzicato sull’argomento, il croato si è esposto senza peli sulla lingua: “Si è fatto un grande lavoro, si è presa una squadra in difficoltà e la si è portata in Europa League“.
I cattivi rapporti con Lotito
La verità è che Igor Tudor non ha mai avuto un buon rapporto con il presidente Claudio Lotito. Alla fine della stagione i due si ritrovarono faccia a faccia e l’incontro terminò con le dimissioni del croato. Ciò che è accaduto in seguito è storia: i biancocelesti hanno trovato rifugio in mister Baroni e Tudor ha ritrovato l’amore della sua vita, seppur solamente a tempo.
La “serenità” di Igor Tudor
Fonti capitoline raccontano che il tecnico avrebbe voluto fare la rivoluzione. Via tanti giocatori rappresentativi della Lazio, evidentemente poco graditi alla sua idea di calcio. Sull’argomento Tudor è intervenuto ma la sua risposta è apparsa un tantino piccata: “Con una mini-classifica delle ultime 10 giornate la Lazio avrebbe chiuso al 2° posto, dietro l’Atalanta. Vuol dire che si è fatto un grande lavoro. Dopo, con pace e serenità, ho preso la decisione di andare via, ma voglio bene a tutti e gli auguro il meglio“.
Insomma, di serenità non sembrava essercene tanta in un tema evidentemente ancora caldo e delicato. Diciamoci la verità: quest’ulteriore pizzico di pepe non guasta allo spettacolo. L’interesse di Tudor sono naturalmente i tre punti, idem per la Lazio e per i suoi giocatori. Ma chissà che non ci possa essere ancora un po’ di carica in più nella preparazione e nello svolgimento della gara. Capita quando non ci si lascia in buoni rapporti.
La replica stizzita al giornalista
Tutti questi ricordi del suo burrascoso trascorso biancoceleste e la consapevolezza che contro la Lazio si gioca buona parte delle sue chance di rimanere sulla panchina della Juventus anche la prossima stagione non hanno di certo rasserenato l’animo di Tudor, il quale in conferenza è apparso un po’ nervoso, replicando in maniera stizzita a un giornalista che ha evidenziato come la partita di sabato sia una sorta di finale in ottica piazzamento Champions perle due squadre:
“È chiaro che questa partita non è un finale. Così com’è chiaro che questo è un giochetto da parte vostra. Ogni volta ci troviamo a fare una finale. È da sei, sette giornate che sento parlare di finale, finale, finale. Quella con la Lazio è sicuramente una partita importante, ma se la vinci e poi perdi le ultime due”.