
Era l’aprile del 2010 e l’attesa era più o meno simile: Inter e Barcellona si giocavano la finale di Champions anche quella volta il ritorno si disputò in Spagna dopo che i nerazzurri si erano imposti 3-1 all’andata. Come finì lo sanno tutti, la squadra allenata da Mourinho mise il primo mattone verso lo storico Triplete limitando la sconfitta (1-0) in 10 contro 11 al Camp Nou e qualificandosi per la finalissima ed è proprio lo Special One a ricorda a Marca quel giorno a distanza di 15 anni.
Il ricordo di Mourinho
Nonostante l’espulsione a Thiago Motta alla mezzora l’Inter seppe tenere botta e per Mourinho è un’emozione ancora viva: “Non ci sono parole per descrivere quello che è successo. La sensazione che abbiamo provato alla fine della partita è qualcosa che solo noi conosciamo e che rimarrà per sempre nei nostri ricordi. Non avrebbe potuto essere più epico. La partita a Milano è stata perfetta, e poi è arrivata la partita al Camp Nou”.
La ricetta di Demetrio Albertini
A presentare la sfida al Mundo Deportivo è invece Demetrio Albertini, ex di Milan e Barcellona: “Sono due squadre molto diverse, una con molta esperienza, l’altra con molta qualità. L’Inter è stata la squadra migliore d’Italia per diversi anni, ma quest’anno arriva alla stagione un po’ carente fisicamente, nonostante abbia giocato molto bene tatticamente all’andata. Il Barcellona ha il possesso palla, tanta qualità, fa tanti gol. È molto importante anche che il Barcellona non commetta falli vicino all’area di rigore”.
L’ex regista rossonero applaude il lavro di Hansi Flick: “Credo che questo Barcellona possa ripetere ciò che ha fatto il Barcellona di Guardiola. Penso che il club sia tornato alla filosofia di Cruyff di investire nel settore giovanile. In parte per necessità, sappiamo già cosa stanno facendo il presidente Laporta e il suo direttivo per quanto riguarda la questione del taglio dei costi, che erano molto alti, ma anche lavorando sulla qualità della gente del Barcellona. Quando una squadra ha molti giovani giocatori, ha un impegno nei confronti del club che nessuno può darti, nemmeno le stelle”.
Lapidario il pensiero di Albertini su Yamal: “Lamine ha un talento incredibile, molto raro da trovare, soprattutto alla sua età, e può vincere molti Palloni d’Oro. Il talento è importante, ma non basta; serve impegno.
Il precedente con l’Alaves
È la seconda volta che l’Inter pareggia l’andata di una competizione europea in terra spagnola per 3-3- La precedente sfida fu contro il Deportivo Alavés , nella Coppa UEFA 2000/01 , e si concluse male. La prima gara si giocò il 15 febbraio 2001 con due gol di Recoba e uno di Vieri. Una settimana dopo, il Giuseppe Meazza ospitò la partita di ritorno e l’Alavés vinse 2-0 con gol di Jordi Cruyff e Tomic.-