Un po’ Schnellinger di Italia-Germania 4-3, un po’ Materazzi e tanto, tanto Francesco Acerbi. Il difensore si prende una delle tante copertine della nuova partita del secolo per quel gol del 3-3 nel recupero di Inter-Barcellona che ha spianato la strada alla vittoria da leggenda. Una rivincita totaler per il 37enne ex Lazio che a Milano era stato accolto malissimo ma che negli anni è diventato un idolo delle curve.

Dal tumore alla Nazionale

La sua carriera è stata un alternarsi di alti e bassi ma caratterizzata da un evento su tutti, la scoperta di un tumore. “Al Milan mi sentivo invincibile, libero di fare casini e andare in giro per locali a bere tanto alcol. Anche se poi sul campo andavo lo stesso forte, il fisico mi ha aiutato e la fortuna è stata dalla mia parte”. Poi la terribile scoperta: “Avevo da poco finito la mia esperienza al Milan, nel 2013. Una normale visita di controllo da parte dei medici. Hanno trovato un nodulo a un testicolo, sono stato operato immediatamente. Che non fossi un invincibile l’avevo capito già al Milan, se non fai una vita da atleta a quei livelli si paga il conto”.

“Quando ho iniziato a fare la chemioterapia per guarire dal tumore, molti dicevano che da lì a poco sarei cambiato. Inizi a renderti conto di certe cose e di com’è fatta la vita. Io lì per lì non avevo capito, veramente nemmeno una volta fino il ciclo ero riuscito a rendermi conto. Mi sentivo uguale a prima. E invece no, piano piano dentro di me stava nascendo il nuovo Francesco. Ero piccolo, avevo voglia di giocare e avevo degli obiettivi da raggiungere. Di giocare a calcio e di mettermi in gioco”.

I precedenti burrascosi di Acerbi

E Acerbi la sua scommessa l’ha vinta: leader e bandiera del Sassuolo, poi la Nazionale, poi la Lazio ma non è tutto rose e fiori. Tanti gli episodi discutibili nel suo passato. Ai tempi della Lazio dopo un gol contro il Genoa aveva avvicinato l’indice alla bocca “zittendo” di fatto il pubblico, reo di aver esagerato con le critiche in un momento complicato della formazione di Sarri. Nell’immediato post-partita il difensore aveva rincarato la dose dicendo a caldo: “Non me ne frega nulla di quello che dicono i tifosi, fa parte del nostro lavoro. Meno male che la gente non conosce cosa succede nello spogliatoio”.

Sempre con la maglia laziale l’episodio della rottura definitiva: era il 92 minuto di Lazio-Milan nell’anno delle scudetto di Pioli, con le squadre ancora sul risultato di 1-1, quando Sandro Tonali segnò il gol vittoria dei rossoneri. Le telecamere, subito dopo la rete, inquadrarono il difensore biancoceleste Francesco Acerbi colto durante una risata mentre raccoglieva il pallone dalla porta. Tale espressione, nel giro di pochi minuti, infiammò i tifosi della Lazio sui social network. Bersagliato di offese e critiche il giocatore, vani i tentativi di spiegare.

Il passaggio all’Inter

Inzaghi lo vuole con sè all’Inter ma i tifosi si ribellano, memori proprio di quella scena col Milan. Passa del tempo prima che le sue prestazioni facciano cambiare idea a tutti ma restano sullo sfondo casi discutibili, come l’accusa di razzismo nei confronti di Juan Jesus in Inter-Napoli.

Acerbi va però sempre dritto per la sua strada, nella finale di Champions col City annulla Haaland e ieri, a 37 anni, si prende lo sfizio – dopo aver lottato come un leone per tutta la gara col Barcellona – di segnare un gol storico, il primo nelle coppe della sua carriera, ed è pronto a scrivere un altro capitolo di storia.

Tifosi in delirio per Acerbi sul web

Fioccano le reazioni sui social: “Cosa vuol dire “non mollare mai”? Un uomo di 37 anni, che ha lottato contro la malattia, è tornato in campo e da difensore segna la rete che porta ai Supplementari e alla Finale. Perchè potrebbe essere l’ultimo grande trofeo della carriera e lo vuole con tutto se stesso” e poi: “Acerbi versione Schnellinger ci regala una notte da LEGGENDA. Questa è la partita che racconteremo ai nipoti Siamo STORIA!” e anche: “Acerbi che ci facevi nell’area del Barcellona al 93 ?”

C’è chi scrive: “Da amanti del calcio si può solo che godere di fronte ad un tocco di punta di un difensore centrale in area di rigore avversaria. Movimento da punta di un giocatore che ha 37 anni e domina in Champions” e anche: “Vi ricordate gli insulti ad Acerbi appena arrivato? Io si perché ero uno di quelli che non lo voleva. Non si contano più le volte che in questi anni gli ho chiesto scusa e, per l’ennesima volta, potrai mai perdonarmi Francesco?” oppure: “Acerbi è un po’ Materazzi per quel goal nel Derby del ventesimo, un po’ Walter Samuel per quelle notti di Champions nel 2010 e quel goal da centravanti. Più semplicemente, è Francesco Acerbi, che scrive una delle storie più belle con l’Inter”.

Il web è scatenato: “Io non so cosa dire…il rendimento di questo ragazzo è fuori dal normale. Per età testa, grinta e tecnica penso sia tra i primi 3 in Europa. Io non avrei mai detto..ma bravissimo” e infine: “Auguro a tutti che dopo i 5 Maggio della vita, arrivino sempre i 6 Maggio. Grazie Acerbi”.

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