
Situazione surreale quella che hanno vissuto i giocatori di Cosenza e Cesena impegnati nell’ultima giornata di serie B. La formazione calabrese è già retrocessa in serie C e la reazione dei tifosi di casa ha dell’incredibile con il match che viene sospeso in due occasioni.
Il lancio di razzi
Nella storia del calcio le intemperanze dei tifosi allo stadio sono molto ben documentate ma quanto vissuto nei primi minuti di Cosenza-Cesana forse non ha precedenti. La partita infatti viene sospesa per una prima volta poco dopo l’inizio a causa di un lancio di razzi che però arrivano dall’esterno dello stadio. I tifosi di casa hanno deciso di protestare in questo modo per la retrocessione della squadra in LegaPro creando una situazione surreale all’interno del San Vito-Marulla. Una situazione che poi si è ripetuta dopo solo qualche minuto e che ha costretto ancora una volta il direttore di gara a sospendere il match.
Cosenza-Cesena: il racconto del match
Gli attacchi a Guarascio
E’ stata una settimana molto complicata quella vissuta dall’ambiente Cosenza e che forse si spinge anche più in là rispetto alla retrocessione avvenuta in questa stagione. Da anni infatti le ambizioni dei tifosi calabresi non fanno il paio con quanto viene realizzato in società e di conseguenza sul campo. Il presidente Eugenio Guarascio nel corso degli ultimi mesi è finito più volte nel mirino della sua stessa tifoseria. Il timore dei fan cosentini è quello di rischiare di sparire dal calcio che conta, il silenzio del numero 1 infatti spaventa e la prospettive che dopo la retrocessione, la situazione possa ulteriormente peggiorare rappresenta un motivo di grande tensione in città.
La retrocessione affare politico
A descrivere la situazione che sta vivendo il Cosenza ci sono le parole dell’ex presidente Paletta che nel corso della settimana ha acceso ancora di più gli animi con una lettera contro l’attuale proprietà: “C’è chi ritiene di poter giocare con i sentimenti di oltre 500mila tifosi, ha disonorato la nostra fede e il nostro amore per il Cosenza”. Poi l’appello alla politica cittadina: “Facciano in modo che questa agonia termini, chi gestisce il Cosenza Calcio si assume una volta per tutte le proprie responsabilità. Si riparta con una società che possa renderci orgogliosa di averla”.