Il milagre di Ancelotti, per le strade del Brasile iniziano a parlare così. Serve un miracolo per far rialzare la testa a una nazionale al momento con il talento sotto la sabbia, tolto il reparto offensivo che da quelle parti non è mai una novità. La Selecao in questi ultimi anni ha sofferto, ha subito umiliazioni contro l’Argentina e l’ultimo 4-1 a favore dell’Albiceleste ne è la testimonianza. Ora Carletto è pronto a prendere in mano una situazione che scotta. Il primo obiettivo è ridare serenità e cercare di conquistare il pass per il Mondiale del 2026 per poi cercare di plasmare una rosa che rispecchi le idee del ct italiano.

Brasile, Ancelotti e le prime convocazioni

Oltre ai soliti nomi dei big come Raphinha, Rodrygo, Vinicius, Marquinhos, Guimaraes, Ancelotti dovrebbe convocare anche Neymar per le sue prime due partite contro Ecuador e Paraguay, nonostante il giocatore del Santos sia al momento infortunato. Oltre agli “europei”, Carletto non dovrebbe fare inizialmente una grande rivoluzione e così come Dorival Jr potrebbe guardare anche in casa propria, chiamando sei giocatori del Flamengo: Danilo, Wesley, Léo Ortiz, Alex Sandro, Gerson e Pedro. Nei convocati potrebbe inserire anche l’ex difensore della squadra rossonera, ora al Cruzeiro, Fabrício Bruno, e il centrocampista Oscar, del San Paolo. Sarà poi lo stesso ct italiano a rendere pubblica la lista definitiva dei 23 nomi il 26 maggio a Rio de Janeiro. Ma passiamo al campo.

Come giocherà il Brasile di Ancelotti

Dare una risposta certa sul modulo e sui giocatori che utilizzerà Ancelotti non sarebbe corretto. Negli anni l’allenatore italiano ha dimostrato di lavorare bene prima sulla mente dei calciatori e sulla gestione del gruppo e poi anche sulla tattica. I moduli quindi potrebbero essere diversi, prima di trovare la quadra giusta, ma il ct potrebbe partire ancorandosi alla storia della Selecao. Carletto non ha mai abbandonato lo schieramento a quattro e negli anni il Brasile si è quasi sempre espresso con il 4-2-3-1. Potrebbe ripartire da questo, magari con un centrocampo a tre e una punta in meno.

Brasile, dove sono finiti i terzini?

In porta non ha problemi: potrà sceglierne uno tra Ederson e Alisson. Nella retroguardia affianco al pilastro Marquinhos dovrà trovare un calciatore in grado di completare bene il reparto e potrebbe essere Militao. Ancelotti lo conosce bene, ma al momento il difensore è ancora ko in seguito alla rottura del legamento crociato del ginocchio destro. E la scelta potrebbe ricadere su Murillo del Nottingham, che dovrà farsi perdonare dopo la disastrosa prestazione con l’Argentina.

Sulle due corsie emergono già i primi problemi. I verdeoro hanno sempre potuto godere di grandi terzini come Dani Alves, Cafu, Maicon, Roberto Carlos, mentre ora il talento sembra un po’ in cantina. Da una parte potrebbe contare su Vanderson del Monaco o sul giovane Wesley del Flamengo, dall’altro lato dovrà inventarsi qualcosa, ma al momento il favorito è Arana.

Ancelotti può convincere Casemiro

In mediana Ancelotti può iniziare a fare un mezzo sorriso, con la qualità che si alza leggermente, ma sempre con il contagocce. Al momento l’imprescindibile dovrebbe essere Bruno Guimaraes del Newcastle, ma anche Ederson dell’Atalanta non dovrebbe avere problemi a finire tra i 23 convocati. Poi di nuovo il vuoto e allora Carletto potrebbe bussare alla porta del suo pilastro al Real Madrid: Casemiro. Il centrocampista del Manchester United ha già confermato la sua disponibilità: “Ancelotti è un nome di spicco, che impone rispetto. Difficile resistere al suo carisma”.

Brasile, attacco stellare ma manca il 9

Sulla trequarti e sulle ali il Brasile può contare su un numero di calciatori che tutto il mondo glieli invidia. A partire da Raphinha che con il Barcellona ha giocato una stagione colma di record, oltre a un’infinità di gol e assist. E la stella blaugrana dovrebbe addirittura cambiare versante o giocare verso il centro del campo, per dare spazio anche a Vinicius. Sulla destra anche c’è l’imbarazzo della scelta con Rodrygo del Real Madrid, Savinho del Machester City o il giovane Estevao, senza dimenticare Endrick. Ma il numero 9? Ecco, quello se lo sono perso per strada e probabilmente Ancelotti dovrà ripetere la “mossa Mbappé” e giocare con un falso nove. Le alternative sono Da Cunha e Joao Pedro, poca roba, in attesa di capire la condizione fisica di Neymar.

BRASILE (4-3-3): Alisson; Wesley/Vanderson, Marquinhos, Murillo/Militao, Arana; Bruno Guimarães, Casemiro, Ederson; Rodrygo, Vinicius, Raphinha. All. Ancelotti

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