
Lo chiamavano l’arbitro delle finali, perché Clement Turpin, la scelta dell’Uefa Barcellona-INter, ne ha direte molte ma Rosetti lo ha “bruciato” a Eueo2024 preferendo a lui e a Orsato il connazionale Letexier. Il 41enne fischietto francese ha diretto tra le altre gare la finale di Euro 2021 e la finale di Champions League tra Liverpool e Real Madrid del 2022 ed è stato chiamato finanche dagli arabi a dirigere la finale della coppa del presidente negli Emirati nel 2023. Arbitro di grande esperienza e di enorme spessore tecnico sa imporre la sua personalità senza ricorrere a minacce o sanzioni. E’ un top-class per una partita decisiva. Turpin ha arbitrato spesso Inter, Milan, Juve e Napoli ed anche la nazionale italiana ma vediamo come se l’è cavata ieri al Montjuic.
- I precedenti di Turpin con l’Inter
- L’arbitro ha ammonito 2 giocatori
- Barcellona-Inter, i casi da moviola
- La moviola di Calvarese
I precedenti di Turpin con l’Inter
In questa stagione non aveva mai arbitrato né i nerazzurri né i blaugrana. Sue, però, le direzioni di alcune gare di Juventus, Atalanta e poi nelle fasi a eliminazione diretta di Manchester City-Real Madrid e di Real Madrid-Atletico Madrid, oltre che di Athletic Bilbao-Roma di Europa League. Nella sua carriera arbitrale, Clement Turpin aveva diretto 5 partite europee dell’Inter, con un bilancio di 2 vittorie e 3 sconfitte. Il precedente più recente evoca bei ricordi ai colori nerazzurri, visto che il 16 maggio 2023 Lautaro e compagni si imposero per 1-0 sul Milan guadagnando l’accesso alla finale di Champions League di Istanbul col Manchester City. L’altro successo risale invece al 2-1 in rimonta sul Tottenham, nella fase a gironi di dell’edizione 2018/2019. A livello di pura curiosità, tra i precedenti di Turpin con l’Inter ce n’è uno contro una formazione spagnola, il Real Madrid, del 3 novembre 2020 (successo per 3-2).
L’arbitro ha ammonito 2 giocatori
Coadiuvato dagli assistenti Danos e Pagès con Letexier IV uomo, Brisard al Var e Delajod all’Avar, l’arbitro ha ammonito due giocatori: Calhanoglu, Cubarsi.
Barcellona-Inter, i casi da moviola
Questi gli episodi dubbi della gara. Al 6′ De Jong va a sbattere contro Calhanoglu. Qualche protesta dei catalani, ma il sig. Turpin è ad un metro e chiama solo la rimessa laterale. Al 9′ corpo a corpo tra Bastoni e Yamal, con il difensore dell’Inter che mette la mano sul volto dell’attaccante spagnolo. Per Turpin non c’è niente. In avvio di ripresa dopo un fallo su Thuram, Ronald Araujo lancia via il pallone in segno di dissenso: poteva starci il giallo. Che invece arriva al 59′ per Hakan Calhanoglu: ferma Pedri che l’aveva saltato (e che appena caduto a terra chiede l’ammonizione). Al 61′ Barella protesta per un fallo di mano di Inigo Martinez al limite dell’area. L’arbitro lascia correre, ma sbaglia. C’è il tocco di mano del difensore del Barcellona.
Un minuto dopo altro penalty reclamato dai nerazzurri: Araujo recupera su Dumfries che crossa da destra. L’olandese chiede il tocco di mano, ma il difensore dei catalani è andato con la gamba di richiamo. Al 65′ Raphinha firma il 3-3 grazie alla deviazione decisiva di Sommer, ma l’Inter protesta. Dumfries voleva un fallo, ma Turpin è sicuro nel concedere il calcio d’angolo che porta poi al pareggio. Al 75′ segna Mkhitaryan sull’assist di Dumfries. L’assistente vede però l’armeno in posizione di offside ed alza la bandierina: il VAR conferma tra le proteste dei nerazzurri e in particolare di Inzaghi. Barcellona-Inter finisce 3-3.
La moviola di Calvarese
Su Prime arriva l’analisi dei casi dubbi di Barcellona-Inter da parte di Giampaolo Calvarese. L’ex arbitro si sofferma sul mancato rosso a Inago Martinez per un mani per cui non è stato neanche fischiato un fallo: “Partendo dal presupposto che Turpin sbaglia a non rilevare l’irregolarità : Barella si ferma, Martinez è in marcatura ma ha il braccio largo; dal replay si vede che guarda il pallone e lo prende. Siamo di fronte a un fallo non rilevato, e a un potenziale rosso per DOGSO (chiara occasione da gol negata): ma allora perchè il VAR non è intervenuto?
Dobbiamo sempre tenere in considerazione che i parametri per il DOGSO sono quattro: la distanza dalla porta, il possesso del pallone, la direzione dell’azione e il numero dei difendenti. Solo se si verificano tutti e 4 allora si può parlare di DOGSO e procedere con l’espulsione. Ebbene, in questo caso ciò che sembra mancare è il possesso del pallone: Barella non è del tutto in controllo della sfera, che rimbalza. Ragion per cui la scelta più corretta per l’arbitro, dal punto di vista disciplinare, sarebbe stato il cartellino giallo per il difensore blaugrana. Si spiega così anche il mancato intervento del VAR”.