Lo stanno chiamando tutti tranne uno. Ma è proprio da quell’uno, ovvero Gabriele Gravina, che Mancini aspetta uno squillo. Sono tre giorni che l’ex ct, tra convegni pubblici e interviste, si candida per tornare sulla panchina della Nazionale. Ieri l’aveva detto alla Gazzetta, oggi ribadisce il concetto al Quotidiano sportivo aggiungendo altri dettagli.

Mancini felice che la squadra abbia fatto il suo nome

C’è un fronte del sì al ritorno che parte da Sacchi ed arriva ai senatori azzurri che avrebbero esplicitamente chiesto Mancini come ct: “L’ho letto. Ho anche chiamato Sacchi per ringraziarlo. Se penso ai giocatori può farmi piacere, se penso a quelli che ho avuto all’Europeo è anche normale che succeda dopo tanto tempo trascorso insieme e 37 gare d’imbattibilità. L’affetto e la stima restano sempre. Ma non so niente. Nessuno mi ha chiamato”. non ho proprio idea di quel che potrà accadere, non penso che il mio nome sia fra i candidati”.

Mancini scarica anche la mamma

La mamma di Mancini ha detto che ci vorrebbero delle scuse: “La mia mamma parlava da madre, loro proteggono sempre i figli…Non rifarei la scelta delle dimissioni perché secondo me, se in quel momento avessi parlato di più con la Federazione, magari qualche settimana prima, non sarebbe accaduto… È stata una mia colpa, parlare serve a chiarire. Sempre. Con Gravina ci siamo anche visti e anche confrontati… il presidente sa che nella vita tutti possono fare degli errori”.

L’ex ct rivendica la scelta di Retegui (“Sono davvero contento per lui. Si impegna e merita, può dare tanto alla Nazionale”), afferma che aprirebbe ai giovani e non solo (“di giovani ce ne sono tanti nelle under, per esempio Liberali. E poi uno come Chiesa: ha solo 28 anni, può essere molto importante…” e spiega perchè farebbe di tutto per tornare in azzurro.

“Intanto sarebbe una bella sfida, forse rischiosa ma sempre affascinante. Per un allenatore non c’è cosa più bella che guidare la nazionale. E magari alzare insieme qualche trofeo. Ho vinto un Europeo e mi piacerebbe vincere il Mondiale. E se non sarà il prossimo aspetterò il 2030 o il 2034. C’è sempre speranza. Intanto sono molto fiducioso sul fatto che si possa andare. I mezzi li abbiamo, vedo troppa negatività”.

La chiamata della Juve

Infine una conferma sull’interessamento della Juve: “Qualcosa c’è stato con la Juve mesi fa, è vero. Aspetterò. Ma non sono qui a gufare, fino a settembre ci possono essere altre opportunità, magari all’estero”.

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