
Non è un periodo facile per chi ha l’Inter nel cuore. Lo scudetto perso al fotofinish, la Champions League sfumata nel peggiore dei modi, l’addio di Simone Inzaghi partito alla volta dei tesori d’oriente. Ecco proprio la fuga del tecnico ha lasciato disorientato anche un dirigente esperto come Beppe Marotta. Alla presentazione del calendario di Serie A, il presidente nerazzurro non ha nascosto lo stato di emergenza del club.
- Marotta gelato da Inzaghi
- Nessuna confusione: idee chiare in casa Inter
- Da Allegri a Chivu: le scelte diverse del dirigente
Marotta gelato da Inzaghi
Può un uomo di calcio come Marotta con quasi 50 anni di esperienza farsi trovare impreparato per l’abbandono di un allenatore? Evidentemente sì, se è lo stesso presidente dell’Inter a confessarlo in maniera assolutamente sincera e candida. No, l’addio di Simone Inzaghi non era stato preso in considerazione dal mondo nerazzurro, convinto evidentemente di poter proseguire con il proprio mister al di là di ogni possibile risultato in Champions.
Nessuna confusione: idee chiare in casa Inter
Disorientato sì, confuso no. Marotta ci ha tenuto a precisarlo a seguito della presentazione dei calendari di Serie A: “La scelta di Inzaghi ci ha trovato parzialmente impreparati e ci siamo mossi. I giornali hanno dato i nomi più svariati, tutti profili completamente diversi: io credo che la prima cosa è che quando si cambia un allenatore va identificato un profilo, figlio di linee guida e strategie delineate da proprietà e management“.
Nessuna malizia, però, per quanto riguarda Inzaghi. Dall’Inter trapela come la decisione del mister sia arrivata lunedì stesso, quindi dopo la finale persa contro il Paris Saint-Germain. Dal punto di vista ufficiale, dunque, il club ha smentito possibili accordi antecedenti alla delicata gara continentale.
Da Allegri a Chivu: le scelte diverse del dirigente
Bisogna dire che non è la prima volta in cui Marotta si trova in una situazione simile. Ai tempi della Juventus, infatti, Antonio Conte lo piantò in asso di punto in bianco addirittura a ritiro appena cominciato. In quel caso fortuna volle che ci fosse libero Max Allegri sul quale si concentrarono le mire dell’allora amministratore delegato della Vecchia Signora.
Stavolta, invece, il profilo individuato è stato radicalmente opposto: “Un allenatore giovane, che sposasse la filosofia della società e mettesse in atto una valorizzazione del patrimonio giovanile che non limitasse la nostra ambizione”, afferma Marotta. Quindi Chivu: “L’Inter partirà sempre con l’obbligo di provare a vincere: per questo servono qualità che abbiamo ritenuto di trovare in Chivu“.