Nel giorno dell’ultimo atto in campionato Beppe Marotta rimanda i bilanci. A 90′ dalla fine del campionato e a otto giorni dalla finale di Champions League col Psg il presidente dell’Inter ha le idee chiare a prescindere di come vada a finire. Dal polemico silenzio stampa di domenica scorsa alle voci di mercato che vorrebbero Inzaghi pronto a salutare per accettare la maxiofferta di 20 milioni di dollari a stagione degli arabi il dirigente nerazzurro esce allo scoperto intervistato da Dazn prima della partita di Como.

Marotta spiega il silenzio stampa

Dopo il rocambolesco pareggio con la Lazio di domenica scorsa l’Inter non ha rilasciato dichiarazioni, in polemica con le decisioni dell’arbitro Chiffi e del Var. Marotta spiega: “Non voglio parlare di questo stasera, il silenzio è anche una forma di comunicazione, deve essere interpretata da qualcuno e spiegata da altri, noi in questo caso: c’era tensione ed abbiamo ritenuto fosse giusto non parlare”.

La provocazione di Conte

Ieri in conferenza Conte aveva mandato una frecciatina a Inzaghi, sostenendo le maggiori difficoltà nel vincere uno scudetto rispetto all’andare fino in fondo in Champions: “La mia esperienza mi ha sempre detto che vincono le squadre che hanno meritato e dimostrato di più. Parliamo di 38 partite, a differenza di tornei brevi, che poi ora non sono neanche così brevi, dove lì è importante il sorteggio, trovi avversari con squalificati o infortunati. In un percorso più breve può spuntare qualcosa di diverso ma 38 partite sono tante e delineano chi merita”.

La risposta di Marotta

Arriva la replica di Marotta: “Sono d’accordo con Conte, il campionato è un po’ il Giro d’Itali, la Champions può essere legata a circostanze favorevoli che ti aiutano, nel caso nostro c’è stata difficoltà in campionato perché abbiamo giocato 15 partite in più nelle altre competizioni”. Altro tema bollente il futuro di Inzaghi, che starebbe riflettendo dopo le maxiofferte degli arabi, ma Marotta è sereno: “Inzaghi ha ancora un anno di contratto ma soprattutto non conta l’aspetto formale bensì quello sostanziale, tra di noi si è creato un rapporto di grande simbiosi. Inzaghi è il principale artefice di questo ciclo straordinario di 4 anni, non credo ci siano campanell che suonino in senso contrario, prima del Mondiale per club ci confronteremo sul prolungamento d contratto”.

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