Psicodramma. Così si può definire la retrocessione della Sampdoria in Serie C, la prima di questo glorioso club in 79 anni di storia. Le conseguenze non si sono limitate all’ambito sportivo ma hanno coinvolto purtroppo una tifoseria che ha reagito davvero male attraverso una serie di proteste violente in un clima di grande tensione generale. Nessuno è stato risparmiato nella contestazione: neppure l’ex presidente Garrone.

Rabbia furiosa a Bogliasco

Anzitutto la rabbia dei tifosi si è scatenata nel centro sportivo di Bogliasco, all’interno del quale la squadra ha svolto un allenamento che potremmo definire punitivo. Un nutrito gruppo costituito da circa un centinaio di tifosi ha insultato i giocatori, intimando loro di togliersi le maglie blucerchiate perché “non degni” di indossarle. Non la prima volta che accade qualcosa di simile nell’universo Sampdoria ma certamente è il sintomo di un malcontento costante.

L’assalto alle abitazioni dei giocatori

Inoltre un gruppo di tifosi della Sampdoria, con il volto coperto, ha organizzato un blitz intimidatorio notturno davanti alle abitazioni di Massimo Coda e Matteo Ricci. I contestatori hanno acceso una decina di fumogeni, tingendo l’aria di fumo e tensione, mentre alcuni tra loro rigavano la carrozzeria di un’automobile, ritenuta erroneamente di proprietà di uno dei due giocatori. L’arrivo della polizia ha messo fine alla protesta, ma i responsabili si erano nel frattempo già dileguati nel buio.

Tutti contestati: anche l’ex presidente Garrone

La situazione si è poi aggravata con la comparsa di striscioni minacciosi firmati da frange della tifoseria organizzata, posizionati sia a Bogliasco che nei pressi della casa di Garrone. La Digos ha quindi intensificato i controlli temendo ulteriori episodi, soprattutto nei confronti di giocatori come Niang e Rolando Vieira che erano già bersagliati nei giorni precedenti.

Anna Pettene, moglie dell’ex presidente Edoardo Garrone, è intervenuta pubblicamente per difendere il marito e annunciare azioni legali contro chi ha minacciato la famiglia. Lo sfogo della signora è stato anche un attacco nei confronti degli attuali proprietari della società, chiamati a raccontare la verità sulle dinamiche che hanno portato al declino del club. Non si esclude una battaglia legale per difendere l’onore e la credibilità della famiglia.

La proprietà resta in silenzio

In tutto questo marasma generale l’attuale proprietà della Sampdoria rimane in silenzio. Nessuna parola da parte del tandem Radrizzani-Manfredi, altro elemento che ha contribuito ad incrementare il malumore da parte dei tifosi. La stessa Anna Pettene ha provato a chiamarli in ballo. Intanto, la Digos prosegue le indagini sugli episodi violenti, e non si escludono sviluppi giudiziari nelle prossime ore. Nella speranza che le acque possano calmarsi.

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