
“E’ un alto tradimento dei sentimenti, perché il calcio vive di passioni, oltre che di credibilità. Se vieni meno alle regole bisogna andare al di là della sanzione”. Queste sono le dichiarazioni del Ministro dello sport Andrea Abodi in merito all’inchiesta della Procura della Repubblica di Milano in tema di scommesse clandestine denominata Elysium (dal nome della gioielleria milanese che, secondo l’ipotesi accusatoria dei PM di Milano, sarebbe stata usata per coprire i debiti di giuoco).
E ha aggiunto: “la maglia azzurra deve essere espressione del valore tecnico, ma anche del comportamento morale che deve addirittura precederlo”.
- Inchiesta scommesse: la dichiarazione del ministro Abodi
- La posizione di Fagioli e Tonali
- Le sanzioni disciplinari per gli altri giocatori coinvolti
- Le conseguenze penali
Inchiesta scommesse: la dichiarazione del ministro Abodi
La presa di posizione del Ministro rappresenta un passo avanti nell’attività di contrasto al fenomeno delle scommesse clandestine. Auspicare infatti l’esclusione dalle rappresentative Nazionali dei giocatori coinvolti rappresenta un deterrente ulteriore rispetto al rischio di cadere nella ludopatia.
La domanda che tuttavia va posta fin da ora, con riferimento a questa indagine della Procura di Milano, è una: i fatti in ordine ai quali i Pubblici Ministeri di Milano stanno indagando sono gli stessi per i quali Fagioli e Tonali sono stati già giudicati in sede disciplinare e hanno già finito di scontare la loro squalifica oppure sono fatti nuovi?
La posizione di Fagioli e Tonali
I soggetti indagati sono 12, tuttavia le posizioni di costoro vanno distinte. Tonali e Fagioli sono stati già coinvolti nelle indagini di Torino e sono stati sanzionati in sede disciplinare sportiva, rispettivamente, dieci mesi di squalifica per Tonali e sette per Fagioli.
Tonali in particolare, dopo l’inizio della vicenda, ha intrapreso un percorso di recupero volto a superare la sua dipendenza dal gioco e, dopo aver scontato la sua squalifica, è tornato a giocare con profitto nella sua attuale squadra di club, il Newcastle.
Lo stesso ha fatto Fagioli il quale, sulla sua pagina IG così si è espresso: “Ho pagato il mio debito con la Giustizia. Con una condanna e una sacrosanta squalifica, con umiliazioni continue e giustificate, con la vergogna provata e con il rischio di non rialzarmi più. Ho raccontato della mia patologa nelle scuole, ai miei familiari, agli amici e alla stampa…”.
Anche lui ha quindi preso consapevolezza del suo problema con il gioco, lo ha superato dopo aver scontato sette mesi di squalifica ed è tornato a giocare ad alti livelli con la sua attuale società, la Fiorentina.
Ciò significa, sotto il profilo sociale e sportivo, che i due talenti del nostro calcio sono stati pienamente recuperati
Quindi, sul piano disciplinare sportivo, se l’indagine di Milano non riguarda fatti nuovi rispetto a quelli per i quali i due sono stati già sanzionati, entrambi non correrebbero alcun rischio in quanto il principio del “ne bis idem” (non si può essere giudicati due volte per lo stesso fatto) dispiegherebbe nel caso effetti ostativi.
Le sanzioni disciplinari per gli altri giocatori coinvolti
Pertanto, esclusi allo stato Fagioli e Tonali per le ragioni di cui sopra, restano invece da valutare le posizioni degli altri soggetti ora coinvolti. In sede disciplinare sportiva la norma di riferimento in questo caso è l’art 24 del codice di giustizia sportiva che prevede la sanzione della squalifica non inferiore a tre anni e della multa non inferiore ad euro 25.000 per coloro i quali direttamente o indirettamente abbiano scommesso su incontri ufficiali organizzati nell’ambito della Figc, Fifa o Uefa.
Per coloro i quali abbiano scommesso o comunque giocato su piattaforme illegali, ma non su incontri di calcio, non potrebbe invece essere loro contestato l’art 24 cgs.
Tuttavia, potrebbe configurarsi la violazione dell’art 4 del codice di giustizia sportiva poiché tale articolo prevede un generale obbligo di correttezza e probità che deve informare tutta l’attività e le condotte dei tesserati anche al di fuori della attività sportiva intesa in senso stretto.
E’ evidente quindi che un comportamento come quello delineato e contestato ad alcuni dei giocatori coinvolti, scommesse, giocate su piattaforme illegali e gioco d’azzardo, ossia condotte poco in linea con lo stile di vita che uno sportivo professionista dovrebbe seguire, potrebbe essere considerato in violazione dei canoni di lealtà, correttezza e probità previsti appunto dall’art 4 cdgs.
Altro e ben più grave scenario si configurerebbe nell’ipotesi in cui, invece, le scommesse effettuate riguardino incontri di calcio perché in questo caso le conseguenze, sul piano disciplinare sportivo, sarebbero particolarmente afflittive in quanto, come sopra indicato, la sanzione prevista dall’art 24 del Codice di Giustizia sportiva prevede una squalifica non inferiore a tre anni.
Per mitigare la gravità della sanzione ivi prevista l’unica possibilità per i calciatori è quella della fattiva collaborazione con la Procura Federale della Figc attraverso la piena ammissione degli addebiti contestati; il che consentirebbe di accedere al patteggiamento ed ottenere quindi sostanziali sconti di pena.
Le conseguenze penali
Quanto all’aspetto penale invece, che riguarda in questo caso anche la posizione di Tonali e Fagioli, l’indagine Elysium, che nasce da uno stralcio di quella di Torino, e in particolare dall’esame dei cellulari sequestrati, riguarda la violazione dell’art 4 della legge n.401 del 1989 ossia “Esercizio abusivo di attività di giuoco o di scommessa”.
Tale legge, nata sulla scorta dello scandalo del calcioscommesse degli anni 80, prevede al comma 1 la punizione di coloro i quali organizzano abusivamente il giuoco del lotto o di scommesse o di concorsi pubblici.
Per i semplici partecipi, i calciatori nel nostro caso, la sanzione invece è quella stabilita dal comma 4 che prevede una pena alternativa, ammenda o arresto, che consente di accedere all’oblazione ed estinguere così il reato.
In sostanza, con il semplice pagamento di una somma di denaro i calciatori potrebbero quindi chiudere la loro posizione in ambito penale. E’ di tutta evidenza quindi che, per i calciatori coinvolti, le conseguenze maggiormente gravose sono quelle di natura disciplinare. Un’ultima osservazione, in considerazione del ripetersi, nel corso degli anni, del fenomeno del calcioscommesse è forse opportuno rivedere sia le norme di contrasto che, aspetto ancor più importante, l’aspetto relativo alla prevenzione di questi fatti.
Il percorso seguito da Tonali e Fagioli dopo la squalifica, potrebbe essere suggerito, se non imposto, dalle stesse società di calcio in via preventiva. Supporto psicologico costante, sedute collettive, individuazione delle potenziali dipendenze, percorsi di sostegno personalizzati; tutto ciò aiuterebbe i calciatori ad evitare di cadere nella tentazione del gioco.